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Governo angolano è disposto a risarcire i danni alle vittime di repressioni

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Il Governo intende approvare un bilancio per sanare i danni subiti dalle vittime della repressione, dai deficit di governance e dalla persecuzione politica, ha annunciato, il 7 marzo 2019 a Ginevra, in occasione della 125° sessione ordinaria del Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, il ministro della Giustizia e dei Diritti Umani, Francisco Queiroz.

 

Il ministro ha aggiunto che nel bilancio rientrano le vittime dei massacri di guerra e tutti coloro che furono coinvolti nel tentativo del colpo di Stato del 27 maggio del 1977.

 

Al contempo, il Presidente della Repubblica, João Lourenço, sta promuovendo una serie di azioni per incrementare il dialogo con le organizzazioni della società civile, che da tempo reclamano il diritto di essere ascoltate e di collaborare con le loro inizative.   

 

L’obiettivo è una strategia nazionale che mira a rinforzare la capacità interna, per promuovere, difendere, fiscalizzare, correggere, denunciare e condannare la violazione dei diritti umani.

 

L’Angola sta vivendo un nuovo ciclo politico, inauguarato proprio da João Lourenço, che rende una forte importanza ai diritti umani, politici e civili, come spiegato da Francisco Queiroz. Inoltre, durante i 17 anni di pace, il paese ha registrato progressi nella difesa dei diritti civili e politici, soprattutto della preservazione dei diritti, dei doveri e delle garanzie fondamentali.

 

Il quadro giuridico per promozione e protezione dei Diritti Umani ha assistito a un’evoluzione considerevole, data la recente approvazione del nuovo Codice Penale, avvenuta il 23 gennaio 2019.

 

Francisco Queriroz ha informato che, dopo i 27 anni di guerra, l’Indice di Sviluppo Umano (ISU) è passato da 0.486 nel 2012, a 0.532 nel 2015, registrando un incremento pari al 9.486%. Tale aumento corrisponde a una crescita media annua del 3.15%. Nel 2018, l’Angola ha registrato un ISU del 0.581, giungendo ad essere considerata un paese con Indice di Sviluppo Medio.

 

Per di più, l’aspettativa di vita alla nascita è passata da 44 anni nel 2000, a 60 anni nel 2014, fino a 61 anni nel 2018.

 

Nel suo discorso, il ministro ha trattato anche dell’accoglienza di stranieri in Angola: al momento risiedono nel paese 161 mila stranieri regolari, dei quali 65 mila 777 milioni sono rifugiati e richiedenti asilo. Ha specificato che i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo sono trattati con dignità, nel rispetto dei loro diritti.