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Il settore pretolifero attrae maggiori investitori stranieri

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Gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, l’Italia e l’Inghilterra, sono stati, nel terzo trimestre del 2018, i principali investitori stranieri nel settore petrolifero angolano, come riportato dai dati della Banca Nazionale di Angola.

 

Inoltre, i maggiori investitori esteri nei settori non petroliferi sono stati il Belgio, il Sud Africa, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Russia e Hong Kong, registrando, nello stesso periodo, investimenti pari a 300.1 milioni di dollari, un aumento del 478.22% rispetto al 2017.

                                                                

Il settore petrolifero ha attirato l’84.2% degli investimenti stranieri, 1904.2 milioni di dollari contro i 1419.3 milioni registrati nello medesimo trimestre del 2017, ovvero un aumento del 34.16%.

 

In questi investimenti emergono gli Stati Uniti con 425.87 milioni di dollari (242.61 milioni di dollari nel 2017), seguiti dalla Francia con 367.70 milioni di dollari (311.18 milioni di dollari nel 2017) e dalla Cina con 245.29 milioni di dollari (199.52 milioni di dollari nel 2017).

 

 

-> L’Angola punta ad aumentare il numero dei rappresentanti nella OPEC

 

L’Angola mira ad aumentare il numero dei suoi funzionari nella OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) - membro dal 2006, rappresentata oggi da un solo funzionario, tra i 180 rappresentanti degli altri paesi membri, come ha annunciato, il 4 marzo 2019, il governatore del paese Estevão Pedro, in occasione del 19° corso multidisciplinare dell’organizzazione, a Vienna in Austria.

 

L’Angola è il secondo maggior produttore di petrolio a sud del Sahara, con una produzione di 1,5 milioni di barili al giorno.

 

Dei 14 paesi membri sono presenti l’Angola, l’Algeria, il Congo, l’Equador, la Guinea Equatoriale, l’Iran, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait e l’Arabia Saudita. Risultano assenti l’Indoneia, l’Iraq, il Venezuela, la Libia e la Nigeria.