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Presidente angolano inaugura la 1° Edizione della Biennale di Luanda

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La pace è un processo inclusivo che esige una partecipazione unanime cosciente e solo grazie ad essa il continente africano potrà attrarre investimenti privati stranieri, aumentare l’industrializzazione oltre al valore dei prodotti esportati, ha dichiarato il presidente João Lourenço, in occasione della cerimonia di apertura della 1° Edizione della Biennale di Luanda, il 18 settembre.

 

Il presidente angolano ha evidenziato come la crescente rilevanza acquisita dalle reti sociali tra i giovani debba essere sfruttata per diffondere e rafforzare la cultura della pace e della non-violenza.

 

João Lourenço si è dunque rivolto ai giovani esortandoli ad astenersi  da un cattivo utilizzo delle piattafore sociali, osservando che, quando utilizzate per disinformare e alterare la realtà dei fatti, queste possano causare tensioni sociali significative.

 

Il presidente ha poi sottolineato la necessità di impegnarsi per trovare soluzioni alle attuali grandi problematiche dell’Africa tra cui fame, malattie, terrorismo, povertà, analfabetismo e disuguaglianze sociali.

 

È inoltre indispensabile, ha aggiunto, promuovere elementi come la cultura, la ricerca e l’educazione, che possano impegnare organizzazioni composte da donne e giovani nonché impiegare i mezzi di comunicazione tradizionali e digitali per la prevenzione dei conflitti e la promozione della cultura della pace.

 

La biennale di Luanda mira a sviluppare e consolidare una cultura della pace e non-violenza attraverso il coinvolgimento di un movimento Panafricano che promuova la diversità culturale e l’unità africana.

 

L’Intervento del Vincitore del Premio Nobel per la Pace 2018

 

Nel suo intervento, Denis Mukwege, vincitore del Premio Nobel per la Pace del 2018, ha definito l’Africa come la “colonna vertebrale dell’economia mondiale” che, tuttavia, si trova relegata in terzo piano.

 

Mukwege ha riportato l’attenzione dei partecipanti sul pericolo di una “terza colonizzazione” causata dalla propagazione di aziende asiatiche guidate dai grandi monopoli che operano ignorando le esigenze ambientali.

 

Denis Mukwege ha sottolineato la necessità di guardare alla propria cultura, recuperando l’identità africana nel rispetto dei diritti umani, auspicando a governi che operino a favore delle maggioranze e non più delle minoranze elitarie.