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È iniziata l’Operazione Trasparenza contro la pirateria marittima

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L’Operazione Trasparenza - iniziata il 25 settembre 2018, si occuperà anche dei 1650 kilometri di costa angolana, a partire dal 25 marzo 2019, per prevenire e combattere la pesca illegale, il contrabando di merci e il traffico di esseri umani, ha dichiarato il Capo della Polizia António Bernando.

 

L’operazione interesserà vari organi, come l’Istituto Marittimo Portuale d’Angola (IMPA), il Servizio Nazionale di Controllo della Pesca e dell’Apicoltura (SNFP) e il Servizio Nazionel per la Protezione dell’Ambiente.

 

António Bernardo ha spiegato che, nella Zona Economica Speciale (ZES) e nella piattaforma continentale, esiste una presenza massiccia di imbarcazioni non autorizzate alla pesca e per tale ragione, si intensificheranno i controlli delle navi in acque territoriali.

 

La vendita illecita di carburante prodotto in Angola e il traffico di droga rappresentano altri crimini da combattere.

 

Inoltre, l’Operazione Trasparenza mira contrastare lo sbarco di immigrati clandestini lunga la costa meridionale, nella provincia di Namibe, e settentrionale - dall’exclave di Calimba, passando per l’adiacente Repubblica Democratica del Congo.

 

António Bernando ha sottolineato l’interesse di combattere l’estrazione e la vendita illegale di diamanti. Non a caso, sono circa 415 mila i clandestini - per lo più congolesi, costretti a lasciare le province diamantifere dell’Angola, dei quali 14.636 sono stati espulsi, mentre gli altri hanno lasciato volontariamente il paese. Sono stati chiusi anche 280 Impianti che praticavano la vendita illegale di diamanti.

 

A conclusione, António Bernardo ha evidenziato che, durante l’operazione, sono stati rispettati i diritti umani e i principi di ragionevolezza, equilibrio e proporzionalità.